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Cos'è la Logopedia? Quando rivolgersi a un logopedista?

Il logopedista è un professionista sanitario che si occupa di prevenzione, valutazione e trattamento riabilitativo dei disturbi del linguaggio, della comunicazione, dell’apprendimento, della voce, delle funzioni orali e della deglutizione.

La logopedia è una disciplina riabilitativa che abbraccia tutto l’arco di vita, rivolgendosi a bambini, adulti e anziani; infatti può essere necessario rivolgersi ad un logopedista in qualsiasi momento della propria vita, per problematiche diverse. È possibile individuare alcuni segnali a cui prestare attenzione, che si diversificano in base alle fasce d’età, e che possono rendere necessaria una consulenza logopedica.

Vediamo i principali campanelli di allarme suddivisi per fasce d’età.

Infanzia (0-3 anni)

In questa fase il bambino sta costruendo le basi delle proprie abilità comunicative e si assiste ad un rapido sviluppo delle competenze linguistiche. Se pensi che il tuo bambino sia in ritardo con le tappe di sviluppo del linguaggio può essere utile rivolgersi ad un logopedista; in particolare i segnali a cui prestare attenzione sono i seguenti:

  • A 24 mesi produce meno di 50 parole;
  • A 24 mesi non comprende le richieste dell’adulto;
  • A 30 mesi non combina le parole in brevi frasi di almeno 2 elementi;
  • A 3 anni non viene capito dagli estranei quando parla.

Un altro aspetto da considerare a quest’età è la presenza di vizi orali, quali utilizzo del ciuccio/suzione del dito, e la selettività alimentare per determinati cibi o consistenze. Infatti, per garantire un corretto sviluppo oro-facciale, è fondamentale che entro i 2 anni il ciuccio e il biberon vengano tolti, e che l’alimentazione del bambino contenga anche consistenze solide, che permettono il rinforzo della muscolatura masticatoria.

Età prescolare (3-6 anni)

Fra i 3 e i 6 anni il bambino ha un linguaggio ormai ben strutturato, comprensibile da chiunque lo ascolti, sempre più ricco dal punto di vista lessicale e morfosintattico. In questa fase possono permanere o emergere alcune difficoltà; è importante intervenire qualora si presentino le seguenti condizioni:

  • A 3 anni il linguaggio del bambino è ancora poco comprensibile;
  • A 3 anni persiste la presenza di vizi orali quali utilizzo del ciuccio, del biberon, suzione del dito;
  • Dopo i 4 anni permangono difetti di pronuncia o processi di semplificazione delle parole (es: difficoltà di pronuncia di “S”, “Z”, “R”, omissione di “S” nei gruppi consonantici);
  • Il bambino manifesta episodi di balbuzie da più di 3 mesi;
  • Il bambino ha una respirazione orale, ovvero respira con la bocca (che è costantemente semi-aperta), invece che con il naso.

Età scolare (dai 6 anni)

  • L’ingresso alla scuola primaria segna un importante periodo di transizione nella vita del bambino ed è fondamentale che in questa fase il linguaggio sia ben strutturato, completo di tutti i suoni, e che il bambino abbia sviluppato delle buone competenze metafonologiche (abilità di “giocare” con i suoni che costituiscono le parole, ad esempio riconoscere con quale suono inizia una parola o trovare le rime), solo così il bambino avrà tutti gli strumenti necessari per approcciarsi agli apprendimenti scolastici.Durante questa delicata fase evolutiva, dal punto di vista logopedico possono emergere principalmente due problematiche, di natura diversa:
    • Difficoltà e disturbi nellapprendimento di lettura, scrittura, calcolo;
    • Permanenza di un meccanismo deglutitorio infantile che dà origine ad una deglutizione disfunzionale (o atipica).

    Spesso queste problematiche vengono individuate da altri professionisti (insegnanti nel primo caso, dentisti/ortodontisti nel secondo caso), che possono consigliare alla famiglia un approfondimento specialistico, e in particolare una valutazione logopedica.

Età adulta

  • In età adulta possono subentrare disturbi di diversa tipologia, che talvolta rendono necessaria una valutazione logopedica. In particolare, soprattutto nei soggetti che utilizzano la voce per lavoro (es: insegnanti, educatori, avvocati, operatori di call-center, cantanti, attori, ecc.) possono emergere fastidio, difficoltà e sforzo durante la produzione vocale, che sono i sintomi principali della disfonia, ovvero un disturbo di voce. In questo caso la terapia logopedica può comportare un importante beneficio per il soggetto, guidandolo nel ripristino di una produzione vocale più efficace e naturale, senza sforzo.Il logopedista ha un ruolo fondamentale anche a seguito di eventi cerebrali, quali ictus e traumi cranici, perché spesso questi eventi comportano difficoltà in due aspetti fondamentali della nostra vita:
    • Difficoltà nella deglutizione (disfagia) e quindi nell’alimentarsi in modo sicuro ed efficace;
    • Difficoltà comunicativo-linguistiche (afasia), che possono riguardare la comprensione e/o la produzione del linguaggio.

    Nei mesi successivi all’evento cerebrale, il logopedista ha un ruolo centrale nel ripristino della funzione deglutitoria e di quella comunicativa.

    In età adulta possono inoltre insorgere malattie neurodegenerative, quali Malattia di Parkinson, SLA, Sclerosi Multipla, che spesso portano ad una progressiva difficoltà nell’articolazione del linguaggio (disartria) e nella deglutizione.

     

    Se osservi uno o più di questi campanelli di allarme e di queste difficoltà nel tuo bambino, in te stesso o in un tuo caro, non aspettare: contatta un logopedista!

Per qualsiasi informazione o per fissare un primo incontro, non esitare a contattare la Dott.ssa Erica Rania, Logopedista presso Arco – Studio di Psicoterapia, Neuropsicologia e Logopedia.

 

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Email: erica.rania@gmail.com

Sito web: www.logopedistaericarania.it

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