Che cos'è la psicoterapia?
La psicoterapia è un percorso di trattamento dei disturbi psicologici che si realizza in una serie di incontri con un professionista psicoterapeuta.
Lo scopo della psicoterapia è promuovere un cambiamento tale da alleviare in modo stabile alcune forme di sofferenza emotiva.
Nel panorama nazionale e internazionale esistono molte forme di psicoterapia. Tuttavia solo alcune sono state sottoposte alla sperimentazione scientifica e sono considerate psicoterapie efficaci.
Come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale?
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici.
La psicoterapia cognitiva si basa sul presupposto che vi è una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti e che i problemi emotivi siano in gran parte il prodotto di schemi di funzionamento patogeni e credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo.
La psicoterapia cognitivo comportamentale (TCC) o in inglese Cognitive Behavioural Therapy (CBT) è uno specifico orientamento della psicoterapia. La terapia cognitivo-comportamentale è oggi molto diffusa e considerata una modalità di trattamento dimostrata valida ed efficace dal punto di vista scientifico da una considerevole e consolidata mole di ricerche empiriche (evidence-based medicine) di carattere internazionale.
Nasce e si sviluppa negli Stati Uniti intorno agli anni sessanta, grazie ai due padri fondatori: Albert Ellis e Aaron T. Beck.
Come suggerisce lo stesso nome psicoterapia cognitivo comportamentale, tale approccio ha una duplice origine: il comportamentismo e il cognitivismo.
La psicoterapia cognitivo comportamentale lavora su due aspetti strettamente interdipendenti e correlati: comportamenti e cognizioni, attraverso strategie e tecniche più propriamente definite comportamentali (ad esempio, l’esposizione graduale sistematica a stimoli fobici) o cognitive (ad esempio, la disputa dei pensieri e delle idee irrazionali). Tuttavia, il termine psicoterapia cognitivo comportamentale non rende ragione del terzo grande protagonista di questo approccio terapeutico, e cioè le emozioni. Anch’esse strettamente interconnesse a cognizioni e comportamenti, pur non essendo manifestamente evidenti nel nome dell’approccio, la regolazione delle emozioni risulta essere inevitabilmente centrale nel lavoro clinico della psicoterapia cognitivo comportamentale.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale spiega quindi il disagio emotivo attraverso una complessa relazione di pensieri, emozioni e comportamenti. Gli eventi influenzano le nostre emozioni ma pensieri e comportamenti determinano la loro intensità e la loro durata.
I problemi emotivi sono in gran parte il prodotto di schemi di funzionamento patogeni e credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo.
Gli obiettivi della psicoterapia cognitivo-comportamentale:
- aiutare i pazienti a individuare l’origine e le cause dei propri disturbi;
- identificare schemi, stili di pensiero e comportamenti che generano e mantengono il malessere emotivo;
- imparare a riconoscere quando si attivano i propri schemi;
- gestire le situazioni che creano disagio nella quotidianità;
- attivare nuove risorse più funzionali per il benessere;
- costruire nuove prospettive;
- alleviare la sofferenza emotiva
Le modalità
La Terapia Cognitivo-Comportamentale si basa incontri settimanali di circa 50 minuti e il percorso terapeutico può avere una durata variabile in relazione al tipo di disagio e al livello di cronicità.
La psicoterapia cognitivo- comportamentale prevede l’utilizzo di specifiche strategie e tecniche, che si inseriscono all’interno di protocolli di trattamento validati scientificamente e che vengono applicate dal terapeuta in funzione degli obiettivi concordati con il paziente.
Le caratteristiche della psicoterapia cognitivo-comportamentale
- Scientificamente fondata: ha efficacia dimostrata scientificamente per molti disturbi.
- Orientata allo scopo: Il terapeuta lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze, fin dai primissimi incontri. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti.
- Pratica e concreta: si focalizza sui problemi e sui sintomi e non sull’interpretazione dell’inconscio. E’ centrata prevalentemente sul presente.
- Attiva: il terapeuta fornisce strumenti pratici per superare le difficoltà e sperimentare nuove prospettive.
- Collaborativa: il terapeuta è l’esperto della mente, il paziente è l’esperto di se stesso. Insieme possono trovare la soluzione più adatta per raggiungere il benessere e realizzare i propri scopi.
- Breve: la terapia cognitivo-comportamentale predilige interventi brevi, ogniqualvolta sia possibile.